
Durante l’estate del 2013 toccai il fondo dell’abisso depressivo in cui ero piombata esattamente un anno prima, ma provai comunque a concedermi un vacanza.
Una mattina mi trovavo nella casa in Sardegna di quella che all’epoca era la mia ragazza (e che sarebbe poi diventata la mia migliore amica) e incrociai in tv un film di cui ignoro tutto, se non che in una scena i protagonisti (un ragazzo e una ragazza) ascoltavano questa meraviglia e lei commentava “Questa canzone è così triste”. Il resto della mattinata la passai chiusa in bagno a contorcermi sul pavimento, con in testa quella melodia che dispensava in parti uguali strazio e sollievo.
A riascoltarla dopo tanto tempo devo ammettere che sì, è proprio triste quella canzone, ma anche intensa e piena di vita. Ci voleva davvero un miracolo per tirarmi fuori da quella situazione, e in qualche modo avvenne. Forse anche per merito di Laura, insieme a Carole e Joni la più grande cantautrice degli anni 70, che però mi ha rubato il cuore con una cover.