[Ascolti] Faye Webster – Underdressed At the Symphony (Secretly Canadian, 2024)

I got paid yesterday / I’ll probably buy something dumb / Because I am pretty childish

Pochi dubbi sul carattere genuinamente infantile di una ragazza che nel disco precedente ammetteva ridendo di essere buffa e in quello ancora prima si faceva ritrarre mentre trangugiava monete di cioccolato sciolto. Un profilo da slacker heroine che, però, non esaurisce le possibilità di un personaggio capace di slanci epici e affondi romantici da cantautrice maiuscola: prova definitiva ne sia questo quarto album, instant classic che ne sigla la raggiunta maturazione artistica.

Il titolo denuncia un atto trasgressivo in un luogo rispettabile, ma suggerisce anche una volontà di parlare a bassa voce in tempi troppo rumorosi, affinando trame melodiche ormai sul filo della perfezione. E a saltare all’orecchio è proprio la qualità cristallina del songwriting, forte di canzoni dal fascino senza tempo, interpretate con magistrale intensità. Non è un caso che Thinking About You, si apra con un felpato fade in, come se fosse in corso da sempre, laddove l’ipnotica coda sembrerebbe non volersi mai concludere.

Webster non ha esitazioni nel confrontarsi con la più nobile tradizione della canzone americana, spaziando con disinvoltura dal country d’autore al Brill Building pop. Un buon compendio dell’alchimia è Wanna Quit All The Time, in cui una malinconia da ore piccole di chiara impronta Bacharach-iana si lascia massaggiare da una liquida lap steel. Altrove emerge invece il background indie rock della scarmigliata cantante di Atlanta, fatto di dinamiche fluttuazioni emotive (But Not Kiss e i suoi pieni-vuoti da infarto) o abili trucchi postmoderni (il vibrante autotune di Lego Ring, cui dà manforte il concittadino Lil Yachty), senza tralasciare un caos ragionato alla Wilco (le fughe atonali di He Loves Me Yeah!). L’easy listening bossato di eBay Purchase History o la vertigine barocca della title track, in ogni caso, la vedono perfettamente a suo agio in abito da sera.

Assegnare medaglie suonerebbe come un torto in questa mezz’ora di classe assoluta, ma dovendo sbilanciarsi il podio se lo aggiudica Lifetime: un’autentica cascata di languore, da volerci affogare dentro, sussurrata da un’ugola d’oro pronta a ritagliarsi un posto a fianco dei suoi modelli immortali.

Tracklist
1 . Thinking About You
2. But Not Kiss
3. Wann Quit All the Time
4. Lego Ring [ft. Lil Yachty]
5. Feeling Good Today
6. Lifetime
7. He Loves Me Yeah!
8. eBay Purchase History
9. Underdressed at the Symphony
10. Tttttime

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