Il 25 maggio 2015 gli Shellac si esibirono a Roma, con gli Uzeda di spalla, in una data passata alla storia anche per i rocamboleschi antefatti organizzativi (dovevano suonare all’Init ma furono poi dirottati al Blackout). In quel periodo ero innamorata di una ragazza che non mi ricambiava, ma mi voleva bene. Eravamo due albiniane doc, quindi la invitai al concerto, offrendole ospitalità a casa mia. Le promisi che mi sarei comportata bene, lei mi promise di venire, ma poi non venne. Per non farmi scoppiare il cuore composi una canzone che parlava di lei, di me, del quartiere in cui abitavo e, ovviamente, di Steve Albini. Nelle mie intenzioni era destinata al secondo disco della mia band dell’epoca, gli Xayra, che però non vide mai la luce. Ne incisi un rozzo demo casalingo, rimasto nei cassetti per quasi dieci anni: date le tristissime circostanze, è il momento di imbucare questa lettera d’amore non spedita.

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masperigaut@gmail.com
7 dic 2016, 13:02

Hi Steve,
I’m a young musician/sound engineer from Italy, and a long time fan of your work both as a musician and as a sound engineer.
I decided to write this stupid email just to say thank you. Not only for the constant inspiration which I get from you, but also for a much more special reason: it’s because of you that I met the beloved girl of my life, under the stage of Shellac’s last gig in Rome (what a fucking awesome show…oh, does your leg still hurts?…). I think this is a very heavy and deep debt, and I’ll always be thankful to you for this.
Hope to come and see you in my worshipped Chicago, sooner of later (I have some relatives there, by the way).
My best wishes for everything, dear Steve.

sa@electricalaudio.com
7 dic 2016, 17:35

Thank you, that’s very kind of you, and a nice to hear that we helped you in romance as well. If you find yourself in Chicago, please feel free to come by the studio and say hi.
-steve