[Ascolti] Lafayette Afro Rock Band – Disco Frankenstein (Strut, 2025)

Cosa sarebbe la musica statunitense senza Halloween? Da Monster Mash a Thriller passando per Astro Zombies, la festa pagana per eccellenza è un serbatoio inesauribile di immaginario giovanile. In generale, difficile pensare la cultura popolare USA senza quel corollario che, sotto la patina fumettistica, dà carne alle turbe adolescenziali più recondite. Un unico neo: parliamo di fantasie per teenager bianchi. I BIPOC, perseguitati da mostri ben più concreti, empatizzano meno con vampiri, scheletri e zombie (sebbene su questi ultimi potrebbero esercitare un legittimo diritto di prelazione). Certo, tutto è partito da Screamin’ Jay Hawkins, e come ignorare le truci sceneggiate horrorcore? Sta di fatto che di horror funk, tanto per pescare il genere più incline al demenziale (George Clinton docet), ancora non ne ho ascoltato. Prima che uscisse Disco Frankenstein, quantomeno.

Bisogna ringraziare in ginocchio la Strut per la lacuna colmata, anche perché la musica è grandiosa e i retroscena quantomeno bizzarri. Collocatevi mentalmente nel Giappone del ’76, dentro un negozio di dischi e con in mano una sedicente compilation che affila band dai nomi macabri: ebbene, non si tratta di una compilation, bensì di una burla sotto mentite spoglie targata Lafayette Afro Rock Band aka Ice aka Crispy & Co. aka Captain Dax aka il segreto meglio custodito del funk cosmopolita. Da New York a Parigi, e in questo caso fino a Tokyo – ma solo discograficamente: All The Hits Of Monster Disco Sounds venne infatti rilasciato solo in Giappone, attribuendolo a una pletora di sigle improbabili dietro cui si celava il mitico ensemble franco-americano. Liquidato come novelty d’annata, l’album sparì presto dalla circolazione, tramutandosi nel classico Santo Graal bramato dai dj.

I nostri avevano già pubblicato due dischi di culto (postumo) come Soul Makossa e Malik e costituivano un’indubbia sensazione “esotica” nell’ambiente bohémien parigino (avevano deciso di abbandonare gli States ritenendoli troppo saturi di musica funk), ma nell’arco della loro carriera rimasero un nome ai margini del mercato. Il tempo ha fatto giustizia, grazie ai loro groove campionatissimi e alle loro copertine iconiche, ma quell’estempoeaneo prank orrorifico era stato escluso dalla riscoperta. È quindi con truculenta gioia che accogliamo questa impagabile release, che come da tradizione non si mancare un artwork d’impatto e rincara la dose con un vinile che trasuda sangue (ci auguriamo finto!) dal centrino. Al resto provvedono i dieci instant classic in scaletta, che conficcano effetti sonori da B-movie e rudimentali stramberie elettroniche su un irresistibile tappeto ritmico, per un party mostruosamente inclusivo.

Tracklist
1. City Beast
2. Disco Vampire
3. Godzilla
4. Creature From The Freak Lagoon
5. Disco Frankenstein
6. Dr Beezar – Soul Frankenstein
7. Zeke The Zombie
8. Vampire Blob
9. Igor’s Reggae
10. She Devil

[lo trovi anche su Ondarock]

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